Sulle orme degli ‘atleti di ferro’

Volete provare a sentirvi “atleti di ferro” per una volta nella vita? Provate a seguire il percorso ciclistico dell'Ironman che si svolge in Romagna da alcuni anni. Partendo da Pinarella fino a Bertinoro per proseguire nella Romagna dello Spungone fino a Castrocaro,lungo un tracciato di grande suggestione con scorci paesaggistici d'effetto e l'opportunità di interessanti soste culturali.

Da alcuni anni la Romagna fa da cornice all’edizione italiana dell’Iron Man, l’estenuante gara che prevede 3,8 km di nuoto, 180 km di bici e 42 km di corsa da coprire consecutivamente entro un massimo di 16 ore. Per sentirsi (almeno un po’) ‘atleti di ferro’, si può seguire il percorso della prova ciclistica dell’Ironman. Si tratta di un itinerario di media difficoltà, lungo una quarantina di chilometri, che parte da Pinarella per concludersi a Bertinoro: i concorrenti dell’Ironman lo ripetono più volte in entrambe le direzioni fino a percorrere, complessivamente, 180 km (che si aggiungono ai 3,8 km di nuoto e ai 42 km di corsa), ma per i ciclisti amatoriali può essere piacevole anche l’ itinerario semplice, in gran parte pianeggiante; si sale solo nell’ultima parte, coprendo un dislivello di 256 metri e una pendenza massima dell’11%. E una volta arrivati a Bertinoro si può proseguire a pedalare nella Romagna dello Spungone fino a raggiungere Castrocaro.

  1. Da Pinarella a Santa Maria Nuova

    Partendo dalla pineta di Pinarella si percorre il centro abitato fino ad arrivare alla Statale 16, che va superata per imboccare via Bollana/Sp 71 bis. Dopo circa 3 km si lascia la strada provinciale per dirigersi verso la località di Villa Inferno (nome inquietante per una placida borgata agricola a due passi dalle saline di Cervia). Da qui il percorso si sviluppa attraverso le strade della campagna romagnola: prima tappa, lunga circa 8 km, porta alle frazioni gemelle di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna, separate dal fiume Savio, ma unite da due ponti. Risalendo idealmente il corso fluviale per circa 5 km, si superano le località di Mensa Matellica e Cannuzzo, per poi deviare verso destra, alla volta di Santa Maria Nuova Spallicci, frazione di pianura del Comune di Bertinoro.
  2. Da Forlimpopoli a Bertinoro

    Pedalando verso ovest fra le ordinate maglie poderali, dopo circa 6 km si raggiunge Forlimpopoli, celebre per aver dato i natali a Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana. Attraversata dalla via Emilia, Forlimpopoli è collocata ai piedi delle colline e da qui si parte per affrontare la parte più impegnativa del percorso, quella che porta in cima al colle di Bertinoro. Il tragitto è breve (circa 7 km), il panorama è splendido, fra dolci colline e vigneti, ma la salita è impegnativa, con una pendenza che arriva fino all’11%. A ripagare dalle fatiche chi arriva in cima, la straordinaria vista sulla pianura romagnola e il mare che si gode dalla piazza principale di Bertinoro, giustamente definita ‘il balcone di Romagna’. Sulla stessa piazza si trova la Colonna delle Anella, simbolo dell’ospitalità bertinorese: nel Medioevo ogni anello era assegnato a una famiglia, e il forestiero che, arrivando, vi legava il cavallo era ospitato da essa; questa antica tradizione rivive ancora oggi nella Festa dell’Ospitalità, che si celebra la prima domenica di settembre e che vede i visitatori ospitati a pranzo nelle case bertinoresi. Con un ulteriore strappo si può raggiungere il Museo Interreligioso, dedicato alle tre grandi religioni monoteiste, ospitato all’interno della millenaria rocca che domina il paese.
  3. Proseguendo nella Romagna dello Spungone: da Bertinoro a Fratta Terme

    Per chi avesse ancora energia e voglia di mettersi alla prova, da Bertinoro si può proseguire, inoltrandosi nella Romagna dello Spungone. Il percorso, lungo una cinquantina di km, si presenta molto vario e piuttosto impegnativo, con un susseguirsi di salite e discese e un dislivello complessivo di 1240 metri. Da Bertinoro si scende in direzione di Fratta Terme, toccando il secentesco santuario di Casticciano. La chiesa, che si erge su un punto particolarmente panoramico, è stata costruita per ricordare il miracolo ottenuto il 2 luglio 1612 da Agnese Dalle Tombe, gentildonna meldolese, che riacquistò la vista dopo aver pregato davanti all’immagine della Madonna delle Grazie dipinta da maestro Bentivoglio e allora collocata in un'antica celletta. Oggi il santuario è aperto solo durante le celebrazioni del miracolo, ma vicino ad esso si può visitare la Via del Rosario realizzata dallo scultore faentino Gaetano Dal Monte. Dopo pochi chilometri si approda a Fratta Terme, con le sue acque benefiche provenienti da ben 11 fonti e il suo grande parco termale lambito dal Rio Salso.
  4. Meldola – Predappio - Castrocaro

    Tappa successiva è Meldola, in cui si entra attraversando il Ponte dei Veneziani, costruito nel 1508 durante la dominazione della Serenissima. A dominare l’elegante centro di impronta ottocentesca, c’è la possente Rocca costruita sul “sasso” di Spungone, una delle più grandi dell’intera Romagna. Da qui ci si muove verso la Rocca delle Caminate, oggi sede universitaria, da cui si può dominare gran parte del territorio romagnolo. L’itinerario tocca poi Predappio, inconfondibile per i suoi edifici in stile razionalista; accanto alle edificazioni del ventennio. La strada poi si inerpica fino a Predappio Alta, borgo medievale arroccato intorno al suo possente castello. Ultima tappa del percorso è Castrocaro, con le sue sorgenti termali già rinomate al tempo dei Romani. Il compendio termale, che offre trattamenti terapeutici e percorsi benessere all’avanguardia, è un gioiellino dello stile Liberty. Il percorso continua con la Fortezza di Castrocaro, i cui sotterranei sono scavati nello Spungone, per poi concludersi nella città – fortezza rinascimentale di Terra del Sole.